Omega 3 come antinfiammatorio

Omega 3 come antinfiammatorio

Gli acidi grassi omega 3 fanno bene all’apparato cardiovascolare, aiutano ad abbassare il colesterolo e i trigliceridi nel sangue, riducono il rischio di diabete…

Diversi studi scientifici dimostrano inoltre la proprietà omega 3 come antinfiammatorio.

L’infiammazione è una normale reazione del corpo per contrastare l’attacco di agenti patogeni. È caratterizzata dal rilascio di ormoni pro infiammatori, le chitochine, che riparano i tessuti corporei danneggiati.

A volte può stabilirsi in modo permanente nel corpo, aumentando il rischio di alcune malattie come le patologie cardiovascolari neurodegenerative, l’artrite reumatoide o l’obesità e il diabete di tipo 2.

Omega 3 come antinfiammatorio

Al di là dei casi di infezione a cui il nostro fisico reagisce innalzando la temperatura corporea, diversi fattori promuovono l’infiammazione cronica nel corpo. Tra questi si possono elencare:

  • un consumo eccessivo di grassi saturi e zuccheri
  • uno squilibrio della flora intestinale
  • lo stress ossidativo: è il risultato di una maggiore produzione di radicali liberi, molecole instabili dannose per la salute
  • uno squilibrio acido-base: quando il pH del corpo è troppo acido (minore di 7) o troppo basico (maggiore di 7)
  • una mancanza di equilibrio nell’assunzione di acidi grassi (troppi omega 6 e non abbastanza omega 3)

Alcuni cibi con proprietà antinfiammatorie aiutano a combattere tutti questi fattori. Possono riequilibrare la flora intestinale ripopolandola con batteri “buoni”.

Pesce ricco di omega 3 e oli di colza, di semi di lino, di canapa e di noce contengono molecole antinfiammatorie. Sgombri, sardine, salmone e aringhe sono molto ricchi di omega 3.

Qui di seguito ti presentiamo omega 3 come antifiammatorio:

I diversi tipi di infiammazione

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L’infiammazione è una normale funzione attivata dal corpo per proteggersi dalle aggressioni esterne o interne. È caratterizzata da arrossamento, dolore o gonfiore.

Esistono due tipi di infiammazione:

  • infiammazione acuta, che è la risposta del nostro corpo alle aggressioni esterne. Si manifesta subito dopo questo assalto e non dura mai a lungo. Può anche guarire spontaneamente
  • infiammazione cronica, che è uno sviluppo infiammatorio attivato all’interno del nostro corpo che può sfociare nell’obesità o addirittura in un infarto.

Come funzionano gli omega 3 nelle infiammazioni?

L’infiammazione è causata da un lavoro eccessivo del sistema immunitario che attiva una quantità enorme di globuli bianchi. Questo fenomeno è causato dalla trasformazione degli acidi grassi polinsaturi omega 6 in leucotrieni B4 o LTB4.

Gli omega 3, se di origine animale, bloccano questa modifica convertendo gli omega 6 in un’altra molecola meno potente, il leucotriene B5 o LTB5.

In pratica, gli omega 3 impediscono al sistema immunitario di prevalere, a rischio di danneggiare i tessuti. Pertanto, si consiglia di consumare cibi ricchi di omega 3 per anticipare la creazione di un clima di infiammazione cronica nel corpo.

Gli alimenti ricchi di omega 3 come il pesce grasso riducono l’insorgenza di malattie derivate da tale infiammazione, come il diabete.

L’olio di pesce può combattere l’infiammazione?

Quasi la metà delle persone che ha un infarto ha livelli di colesterolo normali. Secondo la maggioranza dei cardiologi, la causa è piuttosto l’infiammazione del muscolo miocardico. In questo senso può aiutare l’olio di pesce, un potente antinfiammatorio.

Ti potresti chiedere: se l’infiammazione è tanto grave perché non prevenirla inghiottendo una o due compresse di ibuprofene o aspirina ogni giorno?

Certamente questi e altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono utili per combattere il mal di testa o lo sforzo muscolare, tuttavia nel tempo possono causare disturbi gastrointestinali o altri più gravi.

Fortunatamente, l’infiammazione e i danni che provoca possono essere alleviati mangiando più pesce e altri cibi ricchi di omega-3.

Gli scienziati si sono interessati a questi acidi grassi dopo aver scoperto che le malattie cardiache sono rare nelle persone che mangiano molto pesce grasso. Si pensi in particolare agli Inuit della Groenlandia, che mangiano principalmente carne di balena e foca.

Ulteriori studi hanno scoperto che gli omega-3 sembrano efficaci contro l’infiammazione in vari modi:

  • impediscono all’organismo di utilizzare altri acidi grassi necessari per la produzione di prostaglandine, che causano infiammazione
  • bloccano l’arrivo dei globuli bianchi che il sistema immunitario invia alla zona infiammata.

Quale azione svolge l’olio di pesce nell’organismo?

L’olio di pesce sotto forma di integratore di omega 3 contribuisce a rendere ottimali le funzioni arteriose coronariche e mentali del cervello:

  • è arricchito con vitamina D e riduce i segni legati all’artrite reumatoide
  • regola anche i livelli di trigliceridi
  • mantiene la pressione sanguigna a un livello normale

Numerose ricerche hanno dimostrato il ruolo degli omega-3 come vasodilatatori, rendendo più fluido il sangue e facilitando il trasporto del colesterolo verso il fegato.

Inoltre, sono preziosi farmaci antinfiammatori naturali.

È essenziale mantenere un rapporto di 6 a 1 (per alcuni di 4 a 1) tra omega 3 e omega 6 per mantenere il corpo lontano da potenziali infiammazioni.

Poiché le diete occidentali introducono più omega 6 di quelli necessari, l’assunzione di omega 3 si rende necessaria per ristabilire gli equilibri ottimali.

Quali integratori di omega 3 scegliere?

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Per una buona scelta dell’integratore alimentare di olio di pesce, è ideale chiedere consiglio al proprio medico, che ti potrà anche dare indicazioni del tipo: omega 3 per quanto tempo assumerli.

Verifica in ogni caso il contenuto totale di omega 3 in etichetta, tenendo presente che la dose giornaliera consigliata è fissata a 500 mg (EPA + DHA).

La scelta tra la versione liquida o in capsule dell’olio di pesce è una questione di gusti. Alcune persone hanno difficoltà a deglutire capsule grandi, mentre altre non apprezzano il gusto forte dell’olio, in parte mascherato da un aroma di limone o arancia.

Gli omega 3 come l’acido docosaenoico (DHA) sono indispensabili e utili, nelle giuste dosi, e forse apportano qualche lieve beneficio a chi ha già una malattia cardiaca o è ad alto rischio.

Ma per assumerne a sufficienza per la vita del nostro organismo basta inserirli nella dieta, mangiando pesce grasso almeno una volta alla settimana.

Attenzione agli integratori non regolamentati

L’uso degli integratori alimentari di qualunque natura deve essere fatto valutato chiedendo consiglio al medico.

Salvo casi particolari, bisognerebbe però sempre preferire il cibo agli integratori alimentari:

non tutti gli integratori vanno bene per tutti e anche gli omega 3 hanno controindicazioni.

Occorre in primo luogo fare attenzione alla lista degli ingredienti. Le etichette lunghe non garantiscono l’efficacia, anzi un eccesso di ingredienti può indurre interazioni non desiderate come un aumento di peso o l’insorgenza di alcune forme tumorali al colon.

Meglio quindi preferire le formulazioni più semplici.

Bisogna inoltre acquistare prodotti che rispondono alle Linee guida ministeriali e alle normative in vigore e che siano sviluppati all’interno dell’Unione Europea o di Paesi sicuri che hanno una legislazione simile.

Conclusioni

Tra le varie proprietà benefiche degli omega 3 c’è anche la loro capacità di contrastare i processi di infiammazione in atto nel corpo.

Non dimentichiamo che l’infiammazione può svolgere un ruolo importante nell’innescare un infarto: è quindi essenziale fare il possibile per prevenirla. Il consumo di olio di pesce può essere un mezzo efficace per contrastare questa patologia.


Fonti:

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