Le 5 Migliori Stampanti 3D

Le 5 Migliori Stampanti 3D

Quante volte, da bambino, vedendo i cartoni animati in cui i maghi riuscivano a creare qualsiasi cosa dal nulla, non hai desiderato che questo accadesse davvero? Si dice che ciò che la magia ha immaginato, la tecnologia ha reso reale. E questo è esattamente ciò che le stampanti 3D hanno fatto.

La stampa si è evoluta passando attraverso la stampante multicolore prima e la stampante laser in seguito. Le stampanti 3D, però, rappresentano molto più che un passo oltre, perché, hanno infranto il limite della bidimensionalità.

Queste fantastiche macchine, infatti, permettono letteralmente di creare un oggetto reale, in tre dimensioni. Basta semplicemente progettarlo al computer e la stampante 3D fa il resto.

La tecnologia delle stampanti 3D è stata usata in diversi ambiti a livello industriale e ora sta spopolando anche nei laboratori artigianali se non, addirittura, nelle nostre case. Se anche tu desideri acquistarne una, sia per motivi professionali che per uso hobbistico, sei nel posto giusto, perché ora vedremo insieme le migliori stampanti 3D, più economiche e nello stesso tempo più funzionali.



Qual è la migliore stampante 3D?

Forse hai una piccola azienda di produzione. Forse sei un artigiano o un artista, oppure semplicemente un creativo che non vede l’ora di creare degli oggetti in modo semplice e veloce utilizzando una stampante 3D.

Tuttavia, questa è una macchina davvero particolare e, a meno che tu non sia già un esperto, scegliere la più adatta alle tue esigenze può essere complicato.

In ogni modo, qualunque sia il tuo obiettivo e il motivo per il quale ne desideri acquistare una, qui troverai la stampante 3D migliore per te, ma non solo. Tra qualche minuto saprai anche tutto ciò che è necessario conoscere su questo prodotto. Devi solo leggere.

Qui di seguito ti presentiamo le migliori stampanti 3D:

1. Monoprice 121872 Maker Select Plus 3D Stampante 3D – La più compatta


La stampante tridimensionale Monoprice è un modello compatto, a basso prezzo ed è in grado di supportare tutti i tipi di filamenti. È la tua scelta migliore se cerchi un modello economico e funzionale.

Questa stampante 3D supporta anche le alte temperature. Questa caratteristica, unita al piano di stampa termico, le permette di lavorare con tutti i tipi di filamento, da quelli base, ABS e PLA, a quelli avanzati, come PLA conduttivo, composti di legno, metallo o PVA solubile.

Il suo design è compatto. L’interfaccia touchscreen è molto semplice da utilizzare ed è compatibile con Windows, Mac OS X e Linux. Nonostante il suo prezzo sia tra i più bassi sul mercato e sia disponibile anche tramite vendita online, riceverai la tua stampante 3D assemblata e già pronta per l’uso.

Incluso nel pacchetto troverai una scheda Micro SD da 2 Gb, un campione di filamento PLA, la spatola di rimozione stampa, una punta che ti permette di pulire l’estrusore della stampante 3D e molto altro.

2. Anycubic i3 Mega – La miglior tecnologia


La stampante Kossel, della marca Anycubic è un modello economico, stabile e sicuro, che la maggior parte degli utenti che l’ha già utilizzata consiglia caldamente – è un’ottima scelta per te se desideri un prodotto che ti garantisca ottime prestazioni e un’ottima risoluzione.

Una delle sue caratteristiche più ricercate è sicuramente il livellamento automatico del piano di stampa. Arriva semi-assemblata. Questo vuol dire che la maggior parte dei pezzi più grossi è già montata e tu dovrai dedicarti solo a 7 moduli, permettendoti di risparmiare molto tempo.

Le sue barre in carbonio sono leggere e resistenti e ti garantiscono movimenti veloci per una stampa accurata.

3. Anet 3D Printer – Massima precisione


La stampante 3D Kkmon è molto funzionale e, secondo l’opinione di molti utenti, può competere anche con i modelli più costosi.

Sceglila tranquillamente, se cerchi un modello entry level, altamente preciso e performativo, adatto soprattutto all’uso hobbistico e al fai da te, ma che può essere usato anche per la produzione manifatturiera di piccoli oggetti.

Ha uno schermo LCD che ti permette di visualizzare tutte le informazioni operative. IL suo ugello è fatto in metallo raffinato. Il sistema termico è pensato in modo da distribuire il calore uniformemente.

Tra i suoi accessori puoi trovare ben 10 metri di filamenti 3D, la scheda SD e tutti gli strumenti per l’assemblaggio. Dispone di un’altra gamma di temperature che la rendono compatibile con molti tipi di filamenti 3D, come ABS, PLA, TPU, PP, nylon e molti altri.

4. Anycubic Kossel Plus 4


Questo modello di stampante 3D ancora dalla casa Anycubic, è la versione aggiornata del modello già visto in precedenza, con la differenza che il prezzo si riduce ancora.

Cambia anche il design, che risulta più tecnologico e moderno e che si sviluppa questa volta in altezza, pur mantenendo una grande stabilità.  Anycubic mantiene in questo modello la funzione di auto-livellamento, uno tra i criteri più ricercati dagli amatori di queste stampanti.

Il suo montaggio è semplice, in quanto pre-assemblata. Tutto ciò che devi fare è montare solo 7 moduli e lo farai in poco tempo, soprattutto se hai già qualche esperienza. La Kossel Plus è ancora più sicura, grazie alla speciale tecnologia di isolamento elettrico che protegge dalle scosse elettriche.

5. Monoprice 121872 IIIP – La più economica

Monoprice 134620 Selezionare una stampante 3D Mini V2...
  • Compatibile con tutti i filamenti da 1,75 mm, il letto caldo consente alla...
  • Design Compact Desk, grazie alla sua dimensione ridotta e al suo design di...

Questa stampante 3D vanta la qualità di essere il modello più economico, ideale per amatori, ma anche professionisti, che vogliono divertirsi con la stampa in 3D senza spendere una fortuna.

La stampante Monoprice supporta tutti i tipi di filamenti da 1,75mm, da quelli base come l’ABS e il PLA a quelli di più avanzati, come PLA conduttivo, i composti di legno e metallo o PVA solubile. Il piano di stampa riscaldato contribuisce a rendere possibile la loro lavorazione.

Il design a telaio aperto di questa stampante 3D è adatto alla scrivania perché molto compatto. Pur essendo a basso costo, viene spedita già assemblata, quasi pronta per l’utilizzo.



Cos’è una stampa 3D?

3D-stampante

La stampa 3D è un processo che permette di creare oggetti tridimensionali da un file digitale. L’oggetto viene creato attraverso dei processi additivi che consistono nell’emissione di materiale in diversi strati fino alla sua creazione completa.

Ogni strato può essere considerato come una sezione trasversale orizzontale a fette sottili dell’oggetto finale. La stampa 3D consente di produrre anche forme complesse utilizzando meno materiali rispetto ai metodi di produzione tradizionale.

I materiali più utilizzati per i filamenti destinati alla stampa 3D sono quelli plastici, ma ciò non esclude l’utilizzo di altri materiali, come quelli legnosi, i metalli e perfino alimentari. Vediamo in questo elenco quali sono i materiali più utilizzati divisi per materiale d’origine

  • Materiali plastici: nylon, ABS, PLA, resina liquida;
  • Materiali legnosi: ayWood (un composto di legno e polimero);
  • Materiali metallici in polvere: alluminio, acciaio inossidabile cobalto, acciaio, titanio, oro, argento;
  • Materiali alimentari: cioccolato, zucchero, ma anche pasta e carne;
  • Altri materiali: carta, ceramica, materiali bio.

Come funziona la stampante 3D?

Per stampare un oggetto 3D sono necessarie diverse fasi. La prima cosa che bisogna fare è creare il progetto sul computer. Questo si fa tramite un apposito software di modellazione 3D. In alternativa, si può utilizzare una stampante 3D con scanner che consente di scansionare i dettagli dell’oggetto per poi creare una copia digitale.

Una volta creato il progetto, bisogna “affettarlo” attraverso un software di slicing. Questo significa che bisogna segmentarlo in sezioni orizzontali, in modo da permettere alla stampante di ricreare l’oggetto versando il materiale proprio nel modo dettato dalle “fette”. A questo punto il progetto viene caricato sulla stampante che, finalmente, inizierà a produrlo.

Industria delle stampanti 3D

Quella della stampa 3D non è un settore di produzione a se stante. Anzi, tutt’altro. Negli ultimi anni sono stati sempre di più i settori dell’industria che hanno deciso di utilizzare le stampanti 3D per creare componenti dei loro prodotti o materiali.

L’industria tessile, l’industria dei beni di consumo, l’industria del dispositivi sanitari e molte altre ancora hanno optato per questa tecnica di produzione. Ecco, allora, che sono stati sviluppati diversi rami della stampa 3D, apposta per soddisfare tutte le branche di produzione nelle quali è richiesta.

Altri usi che vengono fatti della stampa 3D sono, per esempio, quello educativo, ma anche il settore automobilistico, quello aerospaziale, l’architettura e tanti altri ancora.

I vantaggi della stampante 3D

Abbiamo detto che molte industrie scelgono la stampa 3D perché questa offre molti più vantaggi rispetto a quei metodi di produzione normali che possono essere sostituiti da essa. Ma quali sono questi vantaggi?

Velocità

Il primo vantaggio è la velocità di produzione rispetto alle tecniche tradizionali. Entro poche ore, una stampante 3D è in grado di fornire un prototipo, a differenza di altri metodi che, invece, richiederebbero giorni.

Produzione monofase

Solitamente, altri metodi di produzione richiedono diverse fasi prima di fornire l’oggetto completo e perfetto in ogni dettaglio. La produzione additiva, quella delle stampanti 3D, appunto, richiede invece una sola fase. La parte più impegnativa è realizzare il progetto in formato digitale. Ma fatto questo, il resto del lavoro spetta esclusivamente alla stampante che è in grado di produrre un oggetto, una componente, una parte, perfetta in ogni dettaglio in molto meno tempo. Inoltre, garantisce al progettista maggiore controllo sul prodotto finale.

Riduzione del rischio

Con i metodi di produzione tradizionali, basta un semplice errore per rendere il prodotto inutilizzabile per i fini per cui era stato creato. Inoltre, poiché la sua produzione ha avuto ovviamente dei costi, questo comporta una perdita di tempo e denaro relativamente ingente, gravosa e dannosa. Ovviamente, più fasi richiede la produzione di un progetto, più è alto il rischio che si commettano degli errori.

Produrre oggetti con la stampante 3D, invece, permette di controllare il progetto multimediale diverse volte e realizzarlo soltanto quando si è assolutamente sicuri che quello che verrà fuori è esattamente ciò che si intendeva realizzare. In questo modo, l’investimento di risorse per la produzione di massa viene effettuato solo quando il prototipo è perfetto.

Complessità e libertà del design

I metodi di produzione tradizionali richiedono il rispetto di determinate regole per la creazione dell’oggetto. Tali requisiti di progettazione grazie alla produzione additiva vengono meno. L’unico requisito che bisogna rispettare è quello della grandezza minima per ottenere la maggior precisione possibile. Per quanto riguarda invece tutto il resto, il progettista dispone di una completa libertà di creazione e progettazione. Inoltre, gli è permesso creare geometrie molto complesse che, altrimenti, risulterebbero molto limitate se non impossibili. E qui si accenna al vantaggio che stiamo per trattare: la personalizzazione.

Personalizzazione

La stampa 3D, come abbiamo già detto, consente una maggior libertà di progettazione. Questo vuol dire che al progettista è data la totale possibilità di personalizzare gli oggetti che devono essere prodotti. Questo risulta particolarmente importante, per esempio, nel campo medico.

Al contrario dei prodotti “standard” che possono rientrare in predeterminate fasce di taglia, lunghezza, dimensioni, ecc, la stampa 3D permette di creare prodotti fatti su misura per la persona cui sono destinati. Basta pensare a una protesi o ad un ausilio dentale. In questo caso non è più l’utente che deve cercare l’ausilio che più si adatta alla sua fisionomia, ma è l’oggetto che viene creato su misura per tale destinatario, tenendo conto di eventuali particolarità o caratteristiche eccezionali che la standardizzazione dei prodotti fatti con metodi tradizionali potrebbero non contemplare.

Questo può essere applicato anche in tutti i campi che fanno uso di questa tecnica di produzione, come la moda o lo sport.

Facilità di accesso

Il metodo di produzione attraverso la stampa 3D esiste ormai da diversi decenni, ma è negli ultimi anni che la popolarità della stampa 3D è esplosa coinvolgendo sempre più un gran numero di produttori. Questo è accaduto perché, in fin dei conti, si tratta di un mezzo di produzione di facile accesso. Bastano poche migliaia di euro per ottenere una buona stampante 3D adatta per le esigenze dell’industria, per non parlare di quelle pensate per il grande pubblico che sono ancora più accessibili.

La stampante 3D è tutto ciò che serve. Vengono meno, quindi, tutti i complessi macchinari, adatti ognuno per una determinata fase di produzione, per un dato materiale o per una certa componente. La spesa per l’azienda, quindi, viene sensibilmente ridotta e i tempi accelerati di molto.

Sostenibilità

Il contrario della produzione additiva, quella che avviene strato per strato per la costruzione di un oggetto, è la produzione sottrattiva, ossia un blocco di materiale viene intagliato, sezionato, scolpito fino a che non si ottiene l’oggetto finale. Questo, oltre a richiedere molti più passaggi e potenzialmente molte più macchine, implica anche una grande quantità di materiale di scarto che, però, aveva avuto un costo. Senza contare l’enorme quantità di tempo richiesto.

Il metodo di produzione additivo, invece, oltre a far risparmiare macchinari, quindi anche energia e tempo, produce una quantità di scarti di bassissima entità.

Ma la possibilità di risparmiare denaro non si ferma qui. Nel caso in cui un’azienda produca attraverso metodi tradizionali una componente che deve essere mandata da una parte terza per essere assemblata o modificata, dovrà farsi carico dei costi di spedizione. Nel caso della produzione additiva, invece, tutto ciò che deve essere inviato è il file del progetto e il costo è praticamente nullo.

Le componenti base di una stampante 3D

Per scegliere la stampante 3D più adatta alle tue esigenze, devi fare riferimento alle parti che la compongono. Quali sono le componenti di una stampante 3D? Ecco l’elenco di quelle principali

Cornice

La cornice è la parte esterna, il design della stampante 3D. Solitamente quelle destinate alla produzione industriale sono semplici, se non tristi, e consistono in una fredda scatola grigia. I modelli destinati all’uso domestico, invece, hanno un design molto più accattivante, questo perché vanno esposte in casa o in uno studio e devono quindi contribuire anche a rendere piacevole l’ambiente, oltre che ad essere funzionali.

Le caratteristiche più importanti della cornice, però, sono solidità, stabilità e robustezza. Questo perché la testina al suo interno, per produrre l’oggetto a strati, deve muoversi e una struttura che si muove compromette la precisione nella produzione, per non parlare del rischio che, a lungo andare, possa perfino rompersi.

Meccanica del movimento della testina

Esattamente come le stampanti convenzionali, la “mano” atta alla produzione è la testina. Questa deve potersi muovere secondo le tre dimensioni spaziali: larghezza, lunghezza e altezza. Mentre si muove, la testina deve essere anche estremamente precisa e deve poter essere in grado di dosare la velocità in base al progetto, durante l’estrusione del materiale.

Data la complessità del lavoro della testina, prima di scegliere il modello più adatto alle tue esigenze, assicurati che questa parte sia supportata da una meccanica di ottima qualità per garantirti risultati più precisi.

Testina della stampante 3D

La testina della stampante 3D estrude la plastica o gli altri materiali, a seconda del modello della stampante, per creare l’oggetto. Il processo di estrusione consiste nel surriscaldare il materiale fino alla sua fusione per poi spingerlo sulla piattaforma, o letto, in base alle indicazioni contenute nel progetto.

Le parti di cui la testina è composta sono: la serpentina di riscaldamento, all’interno della quale la plastica o gli altri materiali vengono fusi, il sensore di riscaldamento, il motore che spinge fuori il materiale e l’ugello attraverso cui il materiale fuoriesce. Alcuni modelli di stampanti 3D prevedono anche degli accessori per dare al filamento delle forme diverse, come per esempio delle siringhe per renderlo più sottile.

Piattaforma o letto di costruzione

Si tratta della parte sulla quale il materiale viene depositato dalla testina per creare l’oggetto. In alcune stampanti 3D è proprio questa parte a muoversi, anziché la testina stessa. Ma si tratta di stampanti di dimensioni molto più grandi che si addicono poco all’uso domestico.

Motori per il movimento

Solitamente i motori di una stampante 3D sono quattro. Tre servono per il movimento spaziale della testina che, come abbiamo detto nei paragrafi precedenti, si muove in tre dimensioni: altezza, larghezza e lunghezza. Il quarto, invece, si occupa dell’estrusione del materiale, cioè, una volta che questo ha raggiunto la temperatura di fusione, viene spinto fuori per dare inizio alla creazione dell’oggetto.

Parti elettroniche

L’intero processo di stampa viene supervisionato da un computer o da un controller, che, appunto, costituisce la componente “elettronica”. Quest’ultima è costituita da due elementi: il controller, o computer, il circuito d’interfaccia.

Controller

Si tratta del cervello vero e proprio della stampante 3D, ossia, un processore che contiene programmi, dati, pin e che serve a dare i gli input ai vari sensori, dettando ad ognuno il modo in cui deve svolgere il suo lavoro in base alle indicazioni fornite dal progetto.

Circuito di interfaccia

Questa componente serve a convertire gli input del processore in segnali abbastanza forti da mettere in moto le varie componenti della stampante al fine di realizzare il progetto in modo ottimale, calibrando, per esempio, il punto di partenza della testina o la velocità con cui essa si muove.

Firmware della stampante 3D

Con firmware e software andiamo a ritroso nel progetto di stampa e analizziamo le fasi precedenti all’elaborazione da parte del controller della stampante e del circuito di interfaccia.

Detta in parole semplici, il firmware è la componente che “traduce” le informazioni del progetto del software nel “linguaggio” che il controller della stampante può interpretare per dare i relativi input.

Questo processo avviene ad un livello inferiore e ad uno superiore. Ad un livello inferiore, la “traduzione” consiste sostanzialmente nell’interpretare il dati dal software sul pc. A livello superiore, invece, il firmware dice esattamente al controller come devono muoversi e funzionare le varie componenti della stampante e come regolare le variabili come velocità o temperatura di estrusione.

Software della stampante 3D

Nel processo a ritroso risaliamo quindi al software che non è una componente della stampante, ma del pc. Attraverso il software apposito si produce il progetto che poi la stampante deve creare.

Le fasi di cui il software è responsabile sono tre: la creazione del progetto, la conversione di esso in sezioni orizzontali e la conversione di tali sezioni in comandi di movimento, quelli che il firmware tradurrà per il controller e che il controller detterà poi alle altre componenti della stampante.

Quanto posso stampare con un rotolo di filamento?

Per rispondere a questa domanda, abbiamo bisogno di sapere: le dimensioni dell’oggetto, la percentuale di riempimento, se l’oggetto richiede materiale di supporto.

Ogni rotolo di filamento equivale circa ad un chilo di peso. Per sapere quanti oggetti possiamo stampare con questo, possiamo utilizzare il software che ci aiuterà a determinare, attraverso le funzioni avanzate o un processo specifico quanto arriverà a pesare il singolo oggetto che dobbiamo stampare. A questo punto il resto è semplice: basta dividere un chilo per il peso di ogni singolo oggetto per sapere quanti altri ne possiamo ottenere.

Quanto tempo impiega la stampa per finire?

Quando seziona il modello, il software, generalmente, fornisce una stima del tempo che impiegherà per produrre quell’oggetto.

Se vuoi conoscere il tempo che impiegherà la stampante 3D per creare l’oggetto prima di eseguire il sezionamento, puoi prendere in considerazione 4 fattori: l’altezza dello strato, il riempimento, la velocità di stampa e il materiale di supporto.

L’altezza dello strato di riferisce, appunto, all’altezza che avrà un singolo strato estruso. Questa variabile determinerà la velocità di stampa. Anche in questo caso, puoi fare affidamento alle varie funzioni del software.

Più aumenta il riempimento, più aumenta la quantità di plastica che è necessaria per produrre l’oggetto e, di conseguenza, più tempo impiegherà la stampante per completare il suo lavoro.

Il software, poi, disporrà di una funzione specifica per la velocità di stampa. Potrai essere proprio tu a determinare la velocità di stampa, oppure sarà il software stesso a fornirti le informazioni d cui hai bisogno.

Se la creazione dell’oggetto prevede l’utilizzo di materiale di supporto, questo influirà non solo nella quantità di materiale, come spiegato prima, ma anche sul tempo necessario per completare il lavoro.



Leave a Comment