I 7 migliori whisky

I 7 migliori whisky

La paternità del whisky o whiskey se la giocano scozzesi e irlandesi: i primi senza usare la “e”, i secondi rigorosamente con la “e”. Solo per questo può essere difficile dire quale sia il miglior whisky perché non c’è distilleria sia in Scozia che in Irlanda che non dica che il suo distillato è il top dell’eccellenza

E se in questo post abbiamo scelto di utilizzare il termine “whisky” è perché per antonomasia è conosciuto anche come scotch, per l’appunto scozzese. Anche se ormai la questione è del tutto indifferente, perché non dobbiamo dimenticare che tra i migliori al mondo, i più pregiati e i più venduti, ci sono marchi che provengono da ogni angolo del globo, come quelli americani e canadesi.

Qual è il miglior whisky?

Abbiamo selezionato alcune delle etichette più apprezzate sul mercato e nella vendita web. Se ti consideri ancora un neofita di questa bevanda, puoi trovare un buon supporto alla tua scelta leggendo le recensioni e le opinioni pubblicate nel web su alcuni dei nomi più famosi, come Macallan, B&J, J&B, Black Jack, Glen Grant

Se invece sei un esperto in materia e sai già cosa ordinare per te o da regalare ai tuoi amici, puoi cliccare direttamente sull’articolo desiderato e per trarre vantaggio anche tu del prezzo più basso garantito dall’acquisto in rete.

Qui di seguito ti presentiamo i migliori Whisky:

1. Aultmore Scotch Whisky 12 Anni Single Malt

Il migliore per: colore oro pallido

Aultmore Scotch Whisky Single Malt Speyside 12 Anni -...

L’Aultmore 12 Years Old è un Single malt Scotch Whisky non filtrato a freddo e imbottigliato al 46% È un prodotto single malt, proposto in una bottiglia da 70 cl. La produzione dei rinomati whisky Aultmore avviene in un’area chiamata The Foggie Moss, nota un tempo per la concentrazione di distillerie illegali e attività clandestine. Il territorio si caratterizza per un paesaggio brumoso, scarsamente abitato e dal terreno fresco e umido.

In fondo all’unica strada che attraversa la pianura, una sola distilleria è rimasta ancora attiva, immersa nella nebbia tutt’intorno: è la distilleria Aultmore, attiva con successo fin dal 1897. Fondata nel 1897 da Alexander Edward, la distilleria si trova nella solitaria Buckie Road, nello Speyside. Il suo nome deriva da Allt Mor, la fonte d’acqua della distilleria che in gaelico significa “grande fiume”.

Aultmore Scotch Whisky Single Malt Speyside 12 Anni -...
  • Un whisky Single Malt dal colore limpido, con luminosi riflessi d’oro;...
  • Finale breve che lascia il segno, con la dolcezza della vaniglia che...

  • Aroma fresco e dolce
  • Leggermente piccante
  • Finale con note di limone e erba fresca

2. Johnnie Walker Gold Label Riserva con astuccio

Il migliore per: le occasioni speciali

Johnnie Walker Gold Label Reserve Blended Scotch Whisky...

È un ottimo whisky per le occasioni, una creazione personale del mastro miscelatore Jim Beveridge. Si tratta di un blended basato sul single malt Clynelish, la cui fonte d’acqua scorre nelle Kildonan Hills. Nel 1868 in questa zona è stato trovato l’oro e il Master Blender della Johnnie Walker Jim Beveridge si è ispirato alla scoperta per preparare questa sorprendente miscela.

I suoi sapori si succedono ad ondate, con la ricchezza della frutta e della vaniglia, le note speziate e dolci del legno e una torbatura delicata. Il tutto si traduce in un whisky vivace, perfetto per un classico cocktail scozzese, o servito liscio, con ghiaccio, freddo o con acqua.

Johnnie Walker Gold Label Reserve Blended Scotch Whisky...
  • Johnnie Walker è un brand di whisky con più di 200 anni di storia; il suo...
  • L'ottima miscela per le occasioni speciali; una creazione personale del...

  • Aroma dolce con note di legno
  • Sapore morbido
  • Persistente

3. Lagavulin Invecchiato 16 anni Islay Single Malt Scotch Whisky

Il migliore per: intenso

Lagavulin 16 Anni Scotch Single Malt Whisky con...

In Scozia, sull’isola di Islay, questo whisky viene fatto invecchiare per 16 anni.

È un Single Malt di grande struttura, torbato e sapido, e di grande complessità anche grazie al lungo invecchiamento in botti ex bourbon ed in botti europee precedentemente usate per invecchiare i vini di sherry. È ideale liscio, freddo con ghiaccio.

Lagavulin 16 Anni Scotch Single Malt Whisky con...
  • Il pluripremiato single malt scotch whisky Lagavulin viene prodotto da 200...
  • Intensamente aromatizzato, affumicato e di sapore profondo, è considerato...

  • Ricco
  • Grande struttura
  • Denso

4. Oban 14 Anni Single Malt Scotch Whisky

Il migliore per: rapporto qualità e prezzo

Oban 14 Anni Single Malt Scotch Whisky con Astuccio -...

Viene prodotto in una delle più antiche distillerie scozzesi, distillato in un alambicco discontinuo. Ha un sapore denso, con note fruttate e di miele e un aroma ricco e torboso.

Si può gustare liscio, freddo con ghiaccio. La bottiglia contiene 0,70 litri di prodotto.

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Oban 14 Anni Single Malt Scotch Whisky con Astuccio -...
  • Oban presenta questo classico Scotch Single Malt Whisky delle Highlands,...
  • Distillato lentamente, il whisky Oban è frutto di una tradizione rimasta...

  • Note fruttate
  • Personalità
  • Ricco

5. William Lawson’s Finest Blended Scotch Whisky

Il migliore per: prezzo interessante

William Lawson's Finest Blended Scotch Whisky, Whisky...

Racchiude in sé la migliore tradizione scozzese nella produzione di whisky. È realizzato con un’antica tecnica, definita “double blending in oak sherry butts”, che consiste nel versare il blend in una botte utilizzata precedentemente per l’invecchiamento dello sherry.

L’amalgama si lascia quindi maturare altri sei mesi, per dare al whisky corpo e respiro, legando gli aromi in perfetta armonia. Modalità di consumo: liscio, con soda o ginger ale.

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William Lawson's Finest Blended Scotch Whisky, Whisky...
  • Include una bottiglia da 70 cl di William Lawson's Finest Blended Scotch...
  • Scotch whisky perfettamente bilanciato, elaborato nello stesso identico...

  • Rotondo
  • Aromatico
  • Armonioso

6. Laphroaig Whisky Scozzese Puro Malto 10 Anni

Il migliore per: gusto sfaccettato

Laphroaig, Islay Single Malt Scotch Whisky 10 years,...

La distilleria di Islay seleziona, single malt maturati in diverse tipologie di botte. Una volta imbottigliato, si ottiene un prodotto dall’aroma torbato, con l’aggiunta di profondità e complessità dovute alla fusione di differenti botti e maturazioni.

Ha un colore pieno, dorato e il suo aroma è un delicato equilibrio di odore di fumo e alghe marine. Il gusto sorprende per la sua raffinata dolcezza. Ha una gradazione del 40% e si consuma liscio o con una spruzzata d’acqua.

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Laphroaig, Islay Single Malt Scotch Whisky 10 years,...
  • TIPO DI WHISKY: il più celebre tra i single malt viene distillato secondo...
  • PROFUMO: affumicato con sentori di fumo e alghe marine

  • Aroma torbato
  • Raffinato
  • Equilibrato

7. Cardhu 12yo Single Malt Scotch Whisky

Il migliore per: chi si sta avvicinando al whisky

Cardhu 12 Anni Single Malt Scotch Whisky - 700 ml

È un single malt molto “facile”, ideale per iniziare ad avvicinarsi ai whisky. Il suo gusto è morbido, leggero e delicato, dal carattere setoso, con note di frutta matura ed un finale di legno, terra e agrumi e cenni di fumo.

Prodotto in un’unica distilleria nello Speyside, è distillato in un alambicco discontinuo. Si può gustare liscio, freddo con ghiaccio.

Cardhu 12 Anni Single Malt Scotch Whisky - 700 ml
2.954 Voto
Cardhu 12 Anni Single Malt Scotch Whisky - 700 ml
  • Single Malt Scotch Whisky dello Speyside
  • Un ottimo inizio per chi vuole intraprendere un viaggio tra i migliori...

  • Morbido
  • Leggero
  • Delicato

Che cos’è il whisky?

Il whisky è il termine generico dato agli spiriti distillati fatti da cereali. Bourbon, Rye e Scotch sono tutti tipi di whisky. E in quanto tali sono tutti simili nel gusto e nell’aspetto.

La differenza tra i tipi di whisky dipende dai tipi di grano utilizzati, dalla posizione in cui è stata distillata, dalla lunghezza dell’invecchiamento e dal tipo di botti utilizzate nel processo.

Denominazioni del whisky?

migliori-whisky

I whisky trovano altre denominazioni in base al tipo di lavorazione, al tipo di cereale utilizzato, al fatto che siano distillati da orzo maltato (malt whisky o doppio malto) o da cereali con o senza orzo maltato (grain whisky).

Dopo l’invecchiamento in fusti di rovere per diversi anni (anche riutilizzando quello di altri distillati come ex-bourbon o ex-sherry) possono definirsi single malt oppure blended se derivano dalla miscelazione di diversi single.

Inoltre anche in base al luogo d’origine possiamo parlare di whisky americano, di Bourbon, di Canadian whisky o di Rye whisky (whisky di segale, che si produce principalmente in Alaska e Canada) e da diversi anni anche di whisky giapponese.

Ogni tipo di whisky ha poi le proprie regole di produzione e di denominazione: ad esempio non è possibile in base ad accordi internazionali chiamare Scotch whisky un distillato che sia prodotto fuori dalla Scozia.

Gradazione del whisky?

miglior-whisky

Si può dire che il whisky sia un vero e proprio stile di vita e anche senza essere esperti lo si può apprezzare. Ma ricordatevi di non mettervi alla guida se avete bevuto qualche bicchiere di troppo!

La gradazione del whisky è generalmente del 40% in volume di alcol per il mercato nazionale. Sui mercati d’esportazione sovente la gradazione è del 43% in volume.

Come si ottiene il whisky?

Il whisky si ottiene per distillazione di vari cereali fermentati. I più utilizzati sono segale, grano, mais e orzo che può essere sia maltato oppure no.

Tali cereali vengono fatti macerare in acqua sorgiva con aggiunta di lievito per la fermentazione. Successivamente vengono distillati (e anche qui con qualche differenza), avviati alla maturazione, quindi – dopo diversi anni di invecchiamento – imbottigliati direttamente. Oppure vengono mescolati da mani esperte in modo da formare dei blend.

Whisky single malt o double malt?

Con single malt si intendono i prodotti distillati in un’unica distilleria e con una sola qualità di malto. Possono essere una miscela ottenuta dal contenuto di diverse botti d’annata differente, ma prodotte dalla stessa distilleria.

Si possono ottenere anche singole distillazioni di una sola botte ma in questo caso possono essere piuttosto costosi per via del numero limitato di bottiglie numerate.

Per double malt si intende una bevanda che mescola due whisky di malto da altrettante distillerie distinte, ma è un termine che non si usa praticamente più.

I blended whisky sono il risultato di una miscela di whisky con diverse varietà di malto e di grano provenienti da varie distillerie.

Maturazione del whisky?

La maturazione dura un minimo di 2 anni e può superare anche i 20 anni. Viene effettuata in botti di rovere o di quercia, preferendo quelle che sono già state utilizzate per l’invecchiamento di bourbon o sherry, che per questo trasferiscono i loro aromi ai liquori.

Esistono due tipi di rovere: quello europeo e quello americano; in genere quasi tutti i single malt vengono posti ad invecchiare in botti di rovere americano.

Per quanto riguarda le specifiche differenze dei vari whisky in commercio dovremmo aprire un’enciclopedia. Vediamo molto brevemente di che cosa si tratta.

Whisky scozzese o whisky irlandese?

Quelli scozzesi e quelli irlandesi, a parte l’etichetta, si contraddistinguono per le tecniche di produzione, per la lavorazione della materia prima e per il numero di distillazioni totali dell’acquavite.

Tali differenze stabiliscono caratteristiche peculiari per ciascuno dei due liquori. Il whisky scozzese ha un sapore più intenso e torbato del whiskey irlandese che, invece, è più delicato e conserva maggiori sentori di cereali. Ecco quali sono le principali differenze nel processo di produzione dei due whisky:

  • Il numero di distillazioni. Il whiskey irlandese è il frutto di una tripla distillazione, mentre in Scozia il whisky viene distillato solo due volte.
  • il whiskey irlandese utilizza orzo non maltato unitamente al malto vero e proprio, mentre il whisky scozzese viene prodotto esclusivamente con malto d’orzo (per questo viene definito in etichetta come “single malt”)
  • la tecnica di essiccamento. Il malto per la preparazione del whisky scozzese è essiccato in forni alimentati a torba in cui i cereali vengono a contatto con il fumo (i più torbati sono generalmente quelli delle Highlands). Questo conferisce al whisky scozzese quel suo caratteristico retrogusto affumicato. I whiskey irlandesi, invece, sono essiccati in forni chiusi in cui il malto non entra mai in contatto con i fumi e quindi conservano tutti gli aromi originali di malto e di miele. I whisky scozzesi, infine, sono distillati in alambicchi continui, mentre quelli irlandesi in alambicchi discontinui.

Whiskey made in Usa?

Anche gli Stati Uniti producono i loro whiskey. Il più famoso è il Bourbon, che prende il nome della contea del Kentucky, nel quale nasce. Per la sua produzione si deve utilizzare una miscela contenente fra i cereali almeno il 51% di mais oltre a segale, talvolta avena, e malto d’orzo.

Il malto d’orzo è in parte necessario per provocare la trasformazione dell’amido. I bourbon sono invecchiati per legge almeno 2 anni e sono contraddistinti da toni di vaniglia e di caramello assunti dai legni delle botti. Il Bourbon come tale può essere distillato solo negli Stati Uniti.

Whisky made in Canada?

Il Canadian whisky (senza la “e” come quello scozzese) presenta analogie e differenze sia con il whisky scozzese che con quello americano. È fermentato e distillato in modo simile, ma può maturare in barili usati, come in Scozia, e utilizzare anche un’ampia gamma di grani diversi per creare sapori, come in America.

Il whisky risultante ha un profilo di sapore a metà tra whisky di grano scozzese e segale americano. Il whisky canadese è quasi tutto miscelato e come in Scozia è prevalente il prodotto di una singola distilleria.

Il Rye whiskey è una varietà di whiskey statunitense e canadese, la cui base è costituita per legge da almeno il 51% di segale oltre ad altri cereali.

Whisky made in Japan?

Se per il grande pubblico è una sorpresa, gli appassionati sanno bene che uno dei migliori whisky si produce oggi in Giappone ed è frutto della globalizzazione che si fa sentire nel mondo dei distillati di alta gamma.

C’è infatti una manciata di distillerie giapponesi altamente selezionate che applicano alla lettera il disciplinare tradizionale scozzese, con la dedizione più assoluta. E perseguono la massima qualità tipica di quella cultura.

Sono così riuscite imporre il proprio standard che si è affermato sempre ai primissimi posti nelle graduatorie di degustazione delle varie World Whiskey Bible di Jim Murray, la guida di riferimento del settore.

Sono whisky talvolta venduti a prezzi strabilianti perché se ne riconoscono i pregi per qualità, gusto e profumo. Inoltre la produzione avviene in piccole distillerie che realizzano un numero limitato di bottiglie all’anno, per cui è rara la diffusione nel mercato.

C’è il glutine nel whisky?

Per quanto riguarda il glutine contenuto nei cereali usati nella distillazione di whisky e altri prodotti EFSA ne ha confermato l’assenza in queste bevande.

Il processo produttivo tramite distillazione, infatti, è tale per cui nel prodotto non c’è il glutine né può esserne contaminato.

Come si beve il whisky?

Innanzitutto occorre procurarsi il bicchiere giusto. Il più indicato è quello a tulipano perché permette di agitare il whisky senza versarlo e di concentrare l’aroma vicino al collo del bicchiere. Va sorseggiato un poco alla volta per non sopraffare le papille gustative con il sapore dell’alcool.

Oltre che liscio al naturale, molti appassionati di whisky amano aggiungere dell’acqua al loro liquore, abbastanza da diluire il volume alcolico fino a circa il 30%. Alcuni whisky richiederanno più acqua, altri meno; come per tutte le cose delicate, è meglio aggiungerne poca che troppa.

L’acqua serve a diluire l’alcool per esaltare di più i sapori veri mascherati dall’alcool. L’uso del ghiaccio per raffreddare è poco ortodosso perché c’è il rischio di diluire troppo il whisky. Al massimo si possono usare due cubetti ma del tipo rotondo che si scioglie più lentamente.

La cosa migliore è disporre a fianco del bicchiere un piattino con un cucchiaino e quando si sente il grado di diluizione ottimale si provvede a togliere il ghiaccio residuo.

Al noto abbinamento whisky e soda si affianca anche quello whisky e birra e whisky con vodka.

Prendono così forma molteplici cocktail famosi, come il Margarita. E c’è anche chi ci mette una spruzzata di cioccolato.

Curarsi con il whisky?

Sembra paradossale ma il whisky ha anche dei benefici. Non a caso in tempi antichi gli scozzesi e gli irlandesi chiamavano il loro distillato con l’espressione latina “aqua vitae”, ovvero acqua della vita, per via delle sue proprietà medicinali.

Rispetto ad altre bevande alcoliche il whisky ha poche calorie e quindi non fa ingrassare: basta leggere i valori nutrizionali in etichetta per rendersene conto.

Inoltre, aiuta a ridurre il rischio di ictus e di attacchi cardiaci perché è un vasodilatatore, è un digestivo e si può anche utilizzare nella cura dei sintomi del raffreddore e dell’influenza.

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