8 Tipi di dentifrici per la tua igiene orale

8 Tipi di dentifrici per la tua igiene orale

Per una corretta igiene orale è necessario imparare fin da piccoli il corretto spazzolamento delle arcate. Purtroppo si passa troppo tempo a effettuare la pulizia con un movimento in senso orizzontale, che è sbagliato.

Si dovrebbe invece utilizzare la tecnica che prevede l’impiego dello spazzolino in senso verticale: dal margine gengivale fino alla punta del dente.

L’igiene orale però non è completa senza l’impiego del filo interdentale almeno una volta al giorno, preferibilmente la sera prima di andare a letto. Indipendentemente dal tipo di dentifricio scelto, il filo ha solo la funzione di strumento di complemento dello spazzolino per rimuovere la placca batterica.

In commercio ci sono veramente tantissimi tipi di paste dentifricie, la maggior parte delle quali sono adatte all’uso quotidiano e per lunghi periodi di tempo.

Ce ne sono altre più specifiche e di tipo medicale, da utilizzare solo in determinate circostanze, per poi sospenderle quando non ce n’è più la necessità e tornare all’uso di un dentifricio di tipo standard. Vediamo quali sono i tipi più diffusi sul mercato.




Qui di seguito ti presentiamo 8 tipi di dentifrici:

1. Dentifricio per bambini

Questo tipo di dentifricio contiene in genere meno fluoro (500 ppm) di quelli formulati per gli adulti (che hanno un limite di 1500 ppm o 0,15% di fluoro). Ciò è dovuto ai rischi per la salute dei bambini con un’età inferiore ai 6 anni, che potrebbero ingerire accidentalmente troppo fluoro.

Questo tipo di dentifricio ha anche meno abrasivi, perché i denti dei piccoli sono molto più sensibili di quelli degli adulti. Inoltre, il dentifricio per bambini è aromatizzato con i gusti fruttati che incontrano maggiormente il gusto dei giovani rispetto a quelli aromatizzati alla menta.

2. Dentifricio per adulti

La maggior parte dei dentifrici per adulti combina la protezione della carie con l’aggiunta di fluoro e di altri agenti per controllare la placca, il tartaro e le malattie gengivali. Questi componenti possono aiutare le persone a migliorare il controllo della placca mediante l’inclusione di agenti antibatterici.

dentifricio colgate

Molti dentifrici per adulti hanno fra i loro ingredienti il Triclosan, un agente ad attività antimicrobica che può offrire un miglioramento clinico utile nella salute delle gengive. L’approccio più recente ha visto la realizzazione del dentifricio “tutto in uno”, per un’azione mirata a risolvere una serie di problematiche legate alla cura orale.

3. Dentifricio per fumatori

Questo tipo di dentifricio è formulato specificamente per coloro che fumano tabacco. I fumatori spesso scoprono che i loro denti si macchiano a causa del fumo in bocca.

Con il passare del tempo, il catrame causa la corrosione dei denti facendo insorgere macchie giallastre. Il dentifricio per i fumatori di solito contiene agenti detergenti progettati per rendere i denti più bianchi.

4. Dentifricio sbiancante

Anche chi non fuma è comunque sensibile alle macchie dentali. Queste infatti si verificano per l’assunzione di determinati tipi di alimenti come caffè, tè o la coca cola.

Il dentifricio sbiancante contiene detergenti e abrasivi che aiutano a rimuovere o a ridurre l’aspetto di queste macchie. In altri casi, l’effetto schiarente non è attribuito all’abrasività bensì a particolari sostanze chimiche o naturali.

Occorre comunque prestare attenzione all’impiego per lunghi periodi di questi dentifrici, perché a lungo andare la presenza di elementi abrasivi potrebbe intaccare lo smalto. Si consiglia quindi di leggere con attenzione gli ingredienti presenti nelle formulazioni.

5. Dentifricio per denti sensibili

Alcuni individui hanno denti sensibili alle sostanze calde o fredde. I dentifrici per denti sensibili contengono di solito nitrato di potassio e cloruro di stronzio, sostanze che possono aiutare a ridurre le sensazioni dolorose associate a questa condizione.

dentifricio sensodyne

In particolare il cloruro di stronzio svolge l’azione di di interrompere la comunicazione tra la polpa (ovvero la parte in cui sono presenti le terminazione nervose che trasmettono al cervello il messaggio di dolore) e la parte esterna del dente da cui provengono gli stimoli, soprattutto quelli dovuti al caldo o al freddo.

6. Dentifricio alle erbe

Questo tipo di dentifricio è un’opzione popolare per le persone che sono sensibili agli ingredienti nel dentifricio normale o che vogliono semplicemente un’alternativa più naturale di pulizia.

Generalmente questi dentifrici contengono solo sostanze naturali e sono privi di coloranti, aromi e sostanze sintetiche; non sono testati sugli animali e non contengono sostanze medicali come clorexidina e Triclosan.

Inoltre dovresti sapere che alcuni di questi dentifrici non hanno fluoro, anche se i dentisti raccomandano sempre dentifrici che lo contengono perché questo elemento protegge lo smalto e rinforza i denti.

7. Dentifricio anti placca

Alcuni dentifrici sono progettati per rimuovere la placca. Si tratta di una formazione di batteri che aderisce ai denti formando delle strutture di mucopolisaccaridi a partire dalle gengive e causano la carie e l’irritazione gengive. Questi dentifrici possono aiutare coloro che sono a rischio elevato di questa e di altre malattie gengivali.

L’ingrediente antibatterico più diffuso nella composizione del dentifricio antiplacca è la clorexidina. Non si deve pensare però che utilizzando sempre una pasta dentifricia con questo ingrediente si fa prevenzione contro la carie.

Se da una parte è vero che questo componente è estremamente efficace contro i batteri responsabili della carie, è altrettanto vero che, il dentifricio che lo contiene non può essere utilizzato per lunghi periodi.

Il dentifricio con tale sostanza non deve essere impiegato per più di 14/21 giorni consecutivi e poi si deve passare ad un tipo generico.

8. Dentifricio anti tartaro

Il tartaro è composto, principalmente, da concrezioni calcaree a loro volta formate dalla precipitazione di sali inorganici, di cui la maggior parte è rappresentata da sali di calcio contenuti all’interno della saliva.

Dal punto di vista estetico il tartaro è particolarmente sgradevole poiché crea una patina gialla o marrone estremamente dura tra il dente e la gengiva (margine gengivale).

Solo la procedura di detartrasi fatta dal dentista o dall’igienista dentale è in grado di rimuovere le incrostazioni di tartaro e con esso anche il problema dell’alitosi. Alcuni tipi di dentifricio contengono pirofosfati allo scopo di impedire ai sali di calcio di trasformarsi in concrezioni quindi in tartaro.

Perché si utilizza il dentifricio?

L’utilizzo del dentifricio non è indispensabile ai fini dell’igiene orale tanto che alcuni odontoiatri consigliano di utilizzarlo sullo spazzolino solo dopo aver effettuato la tradizionale pulizia con il filo interdentale e lo spazzolino bagnato d’acqua.

Se usiamo dentifricio e spazzolino con un unico passaggio, è sufficiente sporcare le setole con una punta del prodotto grande come un pisello: l’importante è spazzolare i denti in maniera efficace e massaggiare le gengive senza utilizzare prodotti con sostanze abrasive in eccesso.

Se non hai esigenze particolari, puoi scegliere il dentifricio con l’aroma che più ti piace, controllando sempre che contenga fluoro, per contrastare efficacemente la formazione della placca batterica.



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