Chikungunya: virus, sintomi e prevenzione

Chikungunya: virus, sintomi e prevenzione

Probabilmente a causa di chi ha viaggiato nei Paesi in cui è diffusa (Africa, isole caraibiche, isole dell’oceano indiano, Indonesia, Filippine e Sud Est adriatico) la Chikungunya è arrivata anche in Italia.

Ha iniziato a far parlare di sé già nel 2007, provocando un’epidemia nel Lazio che ha colpito ben 250 persone. Fra questi un anziano è deceduto, dopo un ricovero all’ospedale di Ravenna, con i sintomi ascrivibili alla malattia, ma non strettamente riconducibile al virus.

L’8 settembre del 2017, il Ministero della Salute Italiano ha diramato un comunicato per un altro focolaio epidemico. In questo episodio i casi accertati sono oltre 500.

Come spesso accade quando si parla di una malattia in grado di infettare diverse persone fino a diventare un’epidemia, è facile andare nel panico. Conoscere bene la patologia in questione, però, è utile non solo per evitare esagerati allarmismi, ma anche per sapere quali sono le sue conseguenze e cosa fare in caso di contagio.

In questo articolo analizzeremo le caratteristiche principali della Chikungunya: i sintomi, come si diffonde e se e perché può essere pericolosa.



Sintomi della Chikungunya

La Chikungunya è una malattia virale che viene trasmessa all’uomo dalle zanzare che ne sono infette. I sintomi principali sono febbre alta e dolore alle articolazioni, molto più forte di quello provocato da una normale influenza e che può limitare sensibilmente il movimento di chi ne viene colpito anche per diverse settimane.

Altri sintomi secondari, con un’alta probabilità di manifestazione, sono rash cutaneo, che può coinvolgere anche ampie aree dell’epidermide e che può provocare intenso prurito, affaticamento, dolori muscolari, nausea, vomito e mal di testa.

Una percentuale minima di chi ne è stato colpito ha avuto complicanze oculari, neurologiche, cardiache e gastrointestinali. Negli anziani che già soffrono di gravi problemi di salute, può essere addirittura concausa di morte.

Come ci si ammala di chikungunya?

La Chikungunya è provocata da un virus a RNA a singola elica, appartenente alla famiglia delle Togaviridae, genere degli Alphavirus. Questi virus sono responsabili anche di diverse malattie tropicali.

Il virus si trasmette a causa della puntura di due tipi di zanzara ormai largamente diffuse anche sul territorio italiano, forse a causa dell’innalzamento delle temperature: la zanzara tigre e la zanzara egiziana, originarie delle zone tropicali e sub-tropicali.

Una volta che il virus entra nell’organismo attraverso la puntura della zanzara infetta, inizia il periodo di incubazione che può variare dai tre e i dodici giorni.

In seguito compaiono i primi sintomi che sono simili a quelli dell’influenza o della dengue, con il quale la Chikungunya può essere facilmente confusa dai medici stessi.

Trai sintomi più frequenti ricordiamo la febbre, la cefalea, la nausea, le eruzioni cutanee simili a quelle delle allergie e poi i caratteristici dolori alle articolazioni da cui questa malattia prende il nome.

Perchè si chiama Chikungunya?

Il nome della malattia deriva da una parola della lingua della popolazione Makonde, che vive nel sudest della Tanzania e nel nord del Mozambico. La parola è kungunyala, che significa “ciò che curva” o “ciò che si contorce”.

La ragione per la quale gli è stato dato questo nome è proprio il dolore alle articolazioni che provoca, che costringe chi ne viene infettato ad assumere una posizione rannicchiata nel letto per alleviare il dolore.

Quanto dura la Chikungunya?

Come abbiamo già detto, il periodo di incubazione da vai 3 ai 10 giorni, con una media di 4/6 giorni. In questo periodo il virus della chikungunya si trasmette attraverso la puntura della zanzara. Quando il virus entra nell’organismo, invade il sistema sanguigno, attaccando solitamente le cellule endoteliali ed epiteliali, dette anche fibroblasti, che formano il tessuto muscolare.

Man mano che l’infezione progredisce, queste cellule vengono danneggiate, portando alla morte del tessuto epiteliale, endoteliale e di conseguenza causando dolore muscolare.

  • Prima fase

La prima fase della malattia manifesta dura dai 6 ai 10 giorni. In questa fase si presentano febbre generalmente elevata, oltre i 39 gradi, letargia, cefalea persistente e importanti artralgie e dolori muscolari, che limitano molto i movimenti.

Il dolore diffuso e l’infiammazione delle articolazioni rendono i pazienti immobili, in posizione antalgica. La febbre si risolve dopo 3-7 giorni dall’esordio.

  • Seconda fase

Nella seconda fase della malattia, di 2-3 giorni, si può presentare la comparsa di un esantema maculopapulare pruriginoso su tutto il corpo ed un secondo picco febbrile.  Sia la reazione cutanea che la febbre sono tutti gli strumenti di risposta che utilizza il nostro corpo per debellare il virus. Nella seconda fase possono presentarsi delle complicazioni che però sono abbastanza rare.

Questa malattia tende a guarire spontaneamente anche se i dolori articolari possono persistere per mesi e possono costringere chi ne è stato infetto ad avere un’andatura un po’ incerta. Contro la Chikungunya non esistono ancora vaccini o terapie antivirali efficaci, anche se la ricerca medica prosegue su questo campo.

I farmaci, generalmente semplici aspirina, antinfiammatorio, paracetamolo, antidolorifici e cortisone, nei casi più gravi, si limitano ad alleviare i fastidiosi sintomi, a diminuire il dolore e ad accelerare la guarigione.

Quali sono i sintomi della febbre Chikungunya?

I tre sintomi principali con cui si manifesta questa malattia sono una febbre piuttosto alta, oltre i 39 gradi, il dolore alle articolazioni e il rash cutaneo del tipo esantema maculo-papulare o petecchiale, che molto spesso è anche abbastanza pruriginoso e, unito al dolore della articolazioni, rende questa malattia difficile da sopportare.

Possono comunque verificarsi altri sintomi sia nella prima che nella seconda fase. La persona che viene infettata può avvertire un senso di spossatezza generale, una sensazione di nausea, può avere episodi di vomito e una cefalea persistente.

Quali sono le differenze tra dengue e chikungunya?

Sebbene dengue e chikungunya abbiano molti punti in comune, comemosquitos il metodo di trasmissione, i sintomi che spesso portano a confonderle tra loro e il fatto che non ci sia un vaccino o una terapia specifica, si tratta di due malattie differenti.

Innanzitutto il periodo di incubazione massimo della dengue è inferiore a quello della chikungunya e arriva solo fino a 7 giorni. Anche la febbre dura solo una settimana ed è trifasica: c’è la fase febbrile, la fase critica e quella di convalescenza.

Sostanzialmente differenti sono anche i sintomi. La dengue può provocare eruzioni cutanee e dolore alle articolazioni, anche se non sono così forte come nella chikungunya. Tuttavia, la dengue si distingue perché possono verificarsi forti dolori retro-oculari, lievi perdite di sangue, nella sua forma non emorragica, come sanguinamento dal naso o dalle gengive, vomito con sangue, difficoltà respiratorie e una diminuzione dei globuli bianchi.

Se la dengue assume invece la forma emorragica e, se non si agisce tempestivamente e adeguatamente, può indurre l’insufficienza del sistema circolatorio e lo shock, fino a causare potenzialmente anche la morte della persona infetta.

La mortalità della Dengue va dall’ 1 al 5 per cento dei casi. La mortalità della Chikungunya, non raggiunge neppure l’1% e si verifica in casi davvero particolari.



La chikungunya è una malattia sessualmente trasmissibile?

La chikungunya è una malattia che non si trasmette da persona a persona. Entrare in contatto con una persona infetta con i fluidi corporei o avere rapporti sessuali con essa non trasmette la malattia.

Una persona infetta rischia di diffondere la malattia ad altri esseri umani solo se questa viene punta da una zanzara. Di conseguenza la zanzara infettata, pungendo un individuo sano rischia di trasmettere la malattia.

La Chikungunya è una malattia mortale?

La Chikungunya ha generalmente un decorso benigno. Talvolta, addirittura, chi la contrae può non presentare alcun sintomo e questo avviene nel 15 o 20% dei casi.

Il corpo reagisce al virus con l’influenza, il vomito e le reazioni cutanee e, in questo modo, combatte naturalmente il virus.

Gli unici casi in cui la Chikungunya può diventare fatale è quando viene contratta da una persona anziana già malata. I soggetti a rischio sono pazienti oncologici, trapiantati, pazienti affetti da malattie croniche quali broncopneumopatia cronica ostruttiva, cardiopatie e diabete. Altre persone a rischio sono le donne in gravidanza e i neonati.

In alcuni casi chi ha contratto questa malattia ha riportato anche delle complicazioni come convulsioni nei bambini piccoli, miocarditi e scompenso cardiaco acuto, lievi fenomeni emorragici mai gravi come quelli della dengue, meningoencefalite e shock settico da coagulazione vasale disseminata. Il tasso di mortalità, però, resta davvero molto basso e si aggira intorno allo 0,4%.

In ogni caso, se sospetti di aver contratto questa malattia, anche se non è poi così grave, è meglio rivolgerti al medico curante. Innanzitutto, il tuo medico, ha il dovere di segnalare i casi di Chikungunya nel caso ne diagnostichi uno. In secondo luogo, lui può aiutarti a tenere sotto controllo il decorso della malattia.

Per confermare l’infezione della Chikungunya, è necessario di solito eseguire un esame del sangue. Se si rilevano gli anticorpi di questa infezione, significa che il paziente è stato esposto al virus.

L’esame consiste in un prelievo di sangue venoso. Il campione viene inserito in un contenitore sterile affinché venga esaminato in laboratorio. Si possono fare diversi test per confermare l’infezione. Il più diffuso è la RT-PCR, che è in grado di rilevare la presenza del virus.

Il morso di quali zanzare provoca la chikungunya?

La chikungunya si trasmette attraverso la puntura delle femmine di zanzara tigre e di zanzara egiziana.

Si tratta di zanzare che pungono prevalentemente durante le ore diurne sia all’interno che all’esterno delle abitazioni e sono molto più comuni nelle aree urbane.

Per proteggerti dal morso di queste zanzare, soprattutto nel periodo estivo, puoi adottare delle semplici ma efficaci precauzioni, come usare delle zanzariere, spruzzare sul tuo corpo degli spray repellenti per zanzare, indossare maniche lunghe e pantaloni lunghi, evitare abiti di colore scuro, soprattutto il blu Napoleone, e chiudere sempre i contenitori dell’acqua, per evitare che le zanzare depositino al loro interno le uova.

Attenzione: Il contenuto di questo articolo è puramente informativo è in nessun caso può sostituire il parere o il consulto di un medico. Nel caso tu riconosca uno di questi sintomi contatta subito il tuo medico curante.

Fonti:

Tutto quello che c’è da sapere sulla Chikungunya
chikungunya
Cos’è la chikungunya e come si trasmette
Chikungunya – Scheda malattia
Malaria, Dengue e Chikungunya conosci la differenza?

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