Aceto di mele per capillari rotti

Aceto di mele per capillari rotti

Sono in particolare le donne (ma molte volte anche gli uomini) che si lamentano degli inestetismi: possono rovinare la vita, soprattutto quella sociale.

Ed ecco che per la cura delle piccole imperfezioni molte persone si affidano ai rimedi naturali.

Avresti mai pensato, ad esempio, di usare l’aceto di mele per capillari rotti? Ad essere trattati in questo modo sono soprattutto quelli che danno origine alle vene varicose delle gambe o del viso.

Certo non si parla di risolvere il problema dal punto di vista medico, ma in genere si affrontano in questo modo i pochi capillari rotti.

Ma funziona veramente?

E ci sono delle controindicazioni?

L’aceto di mele per curare i capillari

Certi inestetismi sono un campanello d’allarme di un qualcosa che non va nell’organismo. E se il problema si complica potrebbe richiedere l’intervento di un chirurgo o di un altro specialista.

È il caso dei capillari rotti delle gambe e di quelli che si manifestano in piccola parte sul viso, in corrispondenza delle guance o intorno al naso.

Mentre il problema delle vene varicose più essere di origine genetica e di natura ereditaria, i capillari rotti sul volto possono verificarsi a causa di un’eccessiva esposizione ai raggi solari (inclusi quelli UV delle lampade), o anche per l’insorgere della rosacea o per via di un consumo eccessivo di alcol.

I rimedi naturali sono numerosi e fra questi il trattamento con aceto di mele sta conoscendo una diffusione sempre più ampia fra i consumatori di tutto il mondo.

In genere viene applicato a livello locale, ma sembra che possa anche fare effetto se viene assunto come bevanda (no, non tal quale!) per aiutare a guarire i vasi sanguigni rotti dall’interno.

Qui di seguito ti presentiamo l’aceto di mele per curare i capillari:

L’aceto di mele aiuta a risolvere il problema dei capillari rotti?

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Questo tipo di aceto viene spesso pubblicizzato come un toccasana per la salute e ha numerosi sostenitori che ne declamano i benefici:

  • alcuni affermano che bere piccole quantità prima dei pasti aiuta a frenare l’appetito e bruciare i grassi (e di conseguenza ti fa perdere peso!)
  • altri dicono che va bene per il trattamento delle vene varicose e come rimedio dei capillari rotti

La verità è però che spesso non c’è un supporto scientifico che avvalora queste affermazioni:

ci si basa su convinzioni popolari o su antichi rimedi della nonna.

Questi possono anche avere un fondo di verità, nel senso che male non fanno.

Del resto, qualunque alimento ricco di proprietà nutrizionali (come nel caso dell’aceto dell’aceto di mele) se viene preso nelle giuste dosi aiuta a stare bene. Tuttavia non è l’alimento in sé che risolve.

Tutti conosciamo il detto che “una mela al giorno toglie il medico di torno”. Allora anche l’aceto che deriva dalla mela non può che fare bene.

Logico, no?

A prescindere da questa affermazione, una mela fa bene perché contiene vitamine, zuccheri facilmente assorbibili con basso indice glicemico, minerali che contribuisco ai processi metabolici di prevenzione di alcune malattie.

La mela è considerata un farmaco naturale, ma come tanti altri cibi che consumiamo, al pari degli agrumi che contengono vitamina C e molti altri ancora.

Come si produce l’aceto di mele?

L’aceto di mele si ricava facendo fermentare il succo di mele schiacciate e spremute.

Al liquido vengono aggiunti dei lieviti che provocano la fermentazione alcolica grazie agli zuccheri contenuti nel succo. Da questi si forma l’alcol che poi batteri acidificanti convertono in aceto.

Quello non pastorizzato o crudo (il cosiddetto “aceto madre” che può servire per attivare la fermentazione di quello nuovo) si mantiene più torbido per via dei sedimenti e delle opalescenze dovute proprio alla crescita della colonia batterica.

L’aceto di mele lo si usa come condimento in alternativa all’aceto di vino, per fare delle vinaigrette e come conservante.

Può essere considerato un prodotto salutistico con diversi campi di applicazione (molti dei quali sono però fantasiosi). Viene infatti assunto come

  • digestivo
  • antinfluenzale
  • disinfettante del cavo orale

Ah, l’aceto di mele e l’aceto di sidro di mele sono la stessa cosa! E lo puoi fare facilmente anche in casa.

L’aceto di mele nella cura delle vene varicose e dei capillari rotti

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L’aceto di mele è un rimedio nella cura dei capillari rotti delle gambe e del viso?

Aiuta a risolvere il problema delle vene varicose?

Sostanzialmente no, sia che lo si beva, sia che si facciano degli impacchi freddi localizzati.

È vero: l’aceto di mele contiene degli antiossidanti che aiutano a proteggere le cellule del corpo dai radicali liberi (parliamo delle molecole di antiossidanti, tali che si possono trovare anche in altri prodotti).

Tuttavia, anche se gli antiossidanti migliorano la circolazione sanguigna, non ci sono particolari studi che dimostrano l’effetto positivo dell’aceto di mele sulle vene varicose.

Gli impacchi di aceto, specie se l’aceto è diluito in acqua, non penetrano l’epidermide. Sui capillari rotti piccoli – quelli del viso per intenderci – semmai ci può essere un effetto sinergico del freddo.

È noto infatti che il freddo limita l’afflusso di sangue in eccesso nei vasi periferici, facendoli sembrare più sottili: questo riduce il rossore dei capillari rotti.

Sulle vene che sono più grosse e sono già evidenti l’effetto è sostanzialmente placebo.

Come applicazione esterna è sicuramente più utile l’applicazione di una crema con effetto astringente che aiuta ad alleviare il fastidio.

Semmai una qualche utilità può avere l’assunzione per via orale se parliamo di integratori per capillari rotti.

Puoi procedere così:

  • prendi due o tre cucchiaini di aceto di mele non filtrato
  • diluiscilo in acqua calda
  • aggiungi un cucchiaino di miele per addolcire il mix

Conclusioni

La convinzione che l’aceto di mele sia efficace nella cura delle vene varicose e dei capillari rotti in genere lascia un po’ il tempo che trova. Non ci sono studi che l’abbiano confermato.

Anche l’applicazione dell’aloe vera, dell’amamelide o dell’ippocastano hanno più un effetto localizzato antiflogistico.

Quello che può alleviare il fastidio sono l’esercizio (che può migliorare la circolazione sanguigna), l’impiego di calze a compressione graduale, tenere sollevate le gambe in condizioni di riposo.

Tutto ciò ha efficacia temporanea, mentre nei casi più gravi per eliminare i capillari rotti o le vene varicose occorre consultare uno specialista, il flebologo, che può decidere anche di intervenire chirurgicamente.


Fonti:

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