Le montagne più difficili da scalare

Le montagne più difficili da scalare

Il rapporto tra l’uomo e la montagna è da sempre piuttosto complesso.

Il desiderio di sfidare se stessi e di mettere alla prova le proprie abilità spinge ad affrontare la scalata di cime sempre più impegnative, costi quel che costi.

In ogni parte della terra ci sono montagne più difficili da scalare. E arrivare in vetta è (quasi) impossibile.

Quali sono le montagne più difficili da scalare?

Le Montagne Più Difficili Da Scalare

Tra le montagne da scalare più difficili e pericolose ci sono quelle che si trovano in Asia, fra cui l’Everest (8848 m) nell’Himalaya e il K2 (8611 m) nel Karakoram. 

Tuttavia ce ne sono altre che sono ben più impegnative da affrontare, come ad esempio l’Annapurna (8.091 m) in Nepal e il Nanga Parbat (8.126 m) in Pakistan.

Anche la cima più alta delle Ande, che è il Monte Aconcagua (6.960 m) in Argentina, mette a dura prova l’abilità degli alpinisti più esperti. Non da meno è il Monte Denali (6.194 metri), che è la più alta vetta degli Stati Uniti.

L’altezza però non è l’unico fattore da considerare quando si deve affrontare una scalata. Se ad esempio è vero che il Monte Elbrus  nella Russia Europea è la vetta più alta d’Europa (5.642 m), è anche vero che sono ben più difficili da scalare il Cervino (4.478 m), il Monte Bianco (4.807 m) e altre cime delle Alpi

Pronto per far salire l’adrenalina alle stelle?

Partiamo!

Qui di seguito ti presentiamo le montagne più difficili da scalare:

1. Annapurna, Nepal

Annapurna
Annapurna

L’Annapurna (8.091 m), in Nepal, è considerata una delle vette più difficili da scalare a causa del suo clima imprevedibile e delle sue condizioni meteorologiche estreme. 

Le temperature possono scendere rapidamente a meno di -20°C, la visibilità può essere scarsa e i venti possono soffiare con una velocità fino a 200 km/h. 

Inoltre, ci sono numerosi pericoli come valanghe, caduta di massi, crepacci e rischi di malattia da altitudine.

La scalata richiede una preparazione fisica e mentale fuori dal comune. È anche importante assicurarsi di avere la giusta quantità di acqua e cibo, così come un’attrezzatura super professionale.

Inutile a dirsi, non è da affrontare in solitaria: è importante avere una buona guida alpina o un membro esperto della spedizione.


2. K2, China e Pakistan

montagna K2
K2

Il K2 è la seconda montagna più alta del mondo (8.609 m) ed è situata nella regione del Karakoram che si estende per 900 km tra il Pakistan, l’India e la Cina e confina con l’Himalaya nella parte settentrionale della regione. 

È nota anche come “montagna della morte” per la sua difficoltà di scalata. Il suo ambiente è altamente esposto alle forti correnti di vento e la roccia è molto scivolosa. I cambiamenti meteorologici sono imprevedibili. 

A rendere ancora più impegnativa la scalata è la quasi totale mancanza di vegetazione.

Il K2 è anche noto con il nome di “Montagna degli Italiani” perché diverse spedizioni italiane hanno cercato di scalarlo. Il 31 luglio 1954 la vetta è stata raggiunta la prima volta dalla spedizione di Ardito Desio, che ha portato in cima Achille Compagnoni e Lino Lacedelli.


3. Kangchenjunga, India e Nepal

Kangchenjunga
Kangchenjunga

Con la sua altitudine di 8.586 metri, il Kangchenjunga è la terza montagna più alta del mondo. Si trova nella catena dell’Himalaya, tra l’India e il Nepal

La sua scalata è resa difficile dalle avverse condizioni climatiche, che mutano rapidamente. La cima è lambita da forti raffiche di vento gelido.

Sono presenti anche ghiacciai scivolosi e per arrivare in vetta è necessario attraversare numerosi crepacci. La bassa concentrazione di ossigeno nell’aria rende più difficoltosa la respirazione, aumentando il livello di pericolosità dell’impresa.


4. Baintha Brakk, Pakistan

Baintha Brakk
Baintha Brakk

Questa montagna è situata nella regione del Karakorum, nel nord del Pakistan. È famosa per la sua difficoltà di scalata a causa delle sue ripide pareti rocciose, che si estendono fino a un’altezza di 7.285 metri. 

Richiede notevoli abilità e tecnica, una buona condizione fisica e un’alta resistenza. Inoltre, le condizioni meteorologiche possono variare rapidamente durante la scalata, rendendo l’arrampicata ancora più difficile.


5. Monte Everest, Nepal e Tibet

Monte Everest
Monte Everest

Eccoci alla montagna più elevata del mondo, che si staglia a un’altezza di 8.848 metri sopra il livello del mare. 

Si trova nella catena montuosa dell’Himalaya, che si estende tra Cina e Nepal. 

La sua scalata è notoriamente difficile e rischiosa. La punta del Monte Everest è soggetta a condizioni meteorologiche estreme, come forti venti, neve e temperature glaciali. 

Inoltre, le intemperie possono rendere difficile il passaggio attraverso i crepacci e le pareti di ghiaccio. Ci sono anche rischi di valanghe e frane.


6. Denali, Alaska, USA

Denali

Noto anche come Monte McKinley, si trova nella catena delle Montagne delle Alaska ed è il più alto dell’America del Nord (6.190 m). 

Durante la scalata si devono affrontare condizioni meteorologiche estremamente variabili, insieme a raffiche di vento che raggiungono velocità impressionanti

L’elevata altitudine e l’aria rarefatta rendono difficoltosa la respirazione.

La base della montagna è coperta da una spessa coltre di neve e lungo i pendii sono a tratti molto ripidi e complessi, il che richiede delle notevoli abilità tecniche di arrampicata.


7. Monte Eiger, Svizzera

Monte Eiger
Monte Eiger

Il Monte Eiger fa parte della catena Alpina Bernese, in Svizzera. La sua scalata è difficoltosa a causa della sua erosione e della pendenza della parete nord, che è inclinata a un angolo di 75 gradi. 

Questa parete è anche nota per i suoi numerosi pericoli, come le frane, le valanghe e le tempeste di neve. Le condizioni meteo cambiano molto rapidamente.

Durante la scalata si possono praticare numerose vie, ma sono piuttosto tecniche, con la roccia che in molto punti è ghiacciata: è richiesta quindi un’ottima preparazione fisica insieme a una buona dose di esperienza. 


8. Cerro Torre, Argentina 

Cerro Torre

Il Cerro Torre è un monte della Cordigliera delle Ande, nella Patagonia sudamericana. È situato nella provincia argentina di Santa Cruz, a circa 37 km a sud-est del Monte Fitz Roy. 

Si tratta di una delle vette più note del gruppo dei Torre, anche se non è la più alta (3.128 m). 

È considerata molto difficile da scalare a causa delle sue caratteristiche geografiche estreme. La montagna ha una forma a cono e una struttura rocciosa molto instabile. L’accesso è costituito da alcuni canali che formano una serie di strapiombi e di scogliere di ghiaccio che ostacolano l’ascesa.

Inoltre, vi sono spesso forti venti e condizioni meteorologiche estreme: l’ideale quindi per chi vuole praticare l’alpinismo più difficile

Fino ad oggi, solo una manciata di alpinisti esperti è riuscita a raggiungere la vetta.


9. Massiccio Vinson, Antartide

Massiccio Vinson
Massiccio Vinson

La sua cima svetta nella penisola antartica occidentale, a circa 1500 km dal Polo Sud. Si tratta del più alto punto dell’Antartide, con un’altitudine di 4.897 metri. 

I suoi pendii scoscesi e l’altitudine elevata contribuiscono a rendere la scalata decisamente complessa. 

L’area inoltre è solitamente coperta da uno strato di neve, ghiaccio, mentre il vento si abbatte sui pendii con una notevole violenza. Il clima, le temperature glaciali e l’ambiente ostile possono rendere problematica l’impresa.


10. Monte Cervino, Svizzera e Italia

Monte Cervino
Monte Cervino

Conosciuto anche con il nome di Matterhorn, è un monte a forma di piramide situato ai confini tra Svizzera e Italia. Con i suoi 4.478 metri è una delle più alte vette della catena alpina. 

È una delle montagne più iconiche d’Europa dove fare alpinismo e una delle più difficili da scalare, specialmente per quanto riguarda parete nord. Questo versante è uno dei più ripidi ed esposti delle Alpi, con una pendenza media del 75% e una verticalità massima di oltre 100 metri. 

E tutto questo sembra minacciare chiunque osi intraprendere l’impresa. La maggior parte delle scalate inizia dal versante svizzero, che è tecnicamente più difficile: ci sono infatti sentieri più accessibili dal versante italiano.


11. Monte Bianco, Francia e Italia

Monte Bianco
Monte Bianco

Rimaniamo nelle Alpi per parlare del Monte Bianco, una montagna di 4.810 metri situata tra la Francia e l’Italia. 

La strada più praticata per arrivare in cima è quella che parte da Chamonix, in Francia, e attraversa il ghiacciaio del Gouter. Il percorso è costellato di creste e di pendii ripidi. 

Un’altra via di accesso, meno conosciuta,  si trova sul versante italiano, attraverso il ghiacciaio della Brenva. Questo percorso è ancora più difficile, poiché si deve scalare una parete verticale di roccia e neve prima di raggiungere la vetta. 

Altezza, venti forti, neve e ghiacciai rendono l’impresa accessibile solo agli alpinisti più esperti.


12. Piz Roseg, Svizzera

Piz Roseg
Piz Roseg

Il Piz Roseg (3.150 m) si trova nella regione svizzera dei Grigioni. È considerata una delle montagne più difficili da scalare a causa delle difficoltà tecniche che presenta. 

Ha una ripida parete nord-ovest che richiede una buona abilità di arrampicata, un’eccellente mobilità e una notevole resistenza fisica. 

La cima è anche soggetta a condizioni meteorologiche imprevedibili. In alcuni periodi dell’anno la cima è soggetta all’azione di forti venti e a condizioni di neve profonda.


13. Pizzo Badile, Svizzera e Italia

Pizzo Badile
Pizzo Badile

Il Pizzo Badile è una delle montagne più iconiche delle Alpi. Si trova in val Bregaglia, al confine tra l’Italia (in provincia di Sondrio) e la Svizzera, nel Cantone dei Grigioni.

La sua cima culmina a 3.308 metri sul livello del mare. È considerato una delle vie più difficili da scalare per via delle sue pareti ripide e della sua esposizione. La via di salita della parete nord è di circa 600 metri, e lungo la via ci sono diverse sezioni che richiedono arrampicata tecnica. 

L’ascesa deve affrontare anche condizioni meteorologiche estreme, come neve, ghiaccio e vento sferzante. È previsto anche l’uso di corde fisse ed è necessario portare attrezzature da arrampicata come imbragature, moschettoni, rinvii e corde.


Domande frequenti

Ci sono montagne facili da scalare?

Sì, ci sono molte montagne facili da scalare in tutto il mondo. Fra le più note ci sono il Monte Fuji in Giappone, il Monte Kilimanjaro in Tanzania, il Monte Elbrus in Russia, Il Monte Ararat in Turchia e il Monte Hood in Oregon. Tuttavia non esiste nessuna cima alta 8000 più facile da scalare.

Qual è la montagna con più morti?

Non si può fare una statistica di questo tipo in senso assoluto. 

L’Everest è la montagna con il più alto numero di morti documentati, ma questo perché è una delle vette più ambite e frequentate. Dal 1924, più di 300 persone hanno perso la vita durante le scalate della montagna più alta del mondo.

Se parliamo però della montagna con il più alto tasso di mortalità in termini di tentativi falliti, il primato va al Nanga Parbat, situato nel Pakistan occidentale. Si stima che circa la metà di tutti i tentativi di scalata falliscano, con un tasso di mortalità del 30%.

Chi ha scalato tutti gli 8000 senza ossigeno?

Fino ad oggi, sono 28 gli alpinisti al mondo che possono vantare la salita di tutte le 14 vette che raggiungono gli ottomila metri. Di questi, solo 12 hanno saputo salire senza ossigeno, e in ordine cronologico sono: Reinhold Messner, Erhard Loretan, Juanito Oiarzabal, Alberto Inurrategi, Ed Viesturs, Silvio Mondinelli, Juan Vallejo, Denis Urubko, Veikka Gustafsson, Joao Garcia, Gerlinde Kaltenbrunner e Maksut Zhumayev.

Conclusioni

Chi ama le montagne e fa dell’alpinismo una delle ragioni di vita, sogna di raggiungere le vette più alte del mondo.

È un segno di coraggio, di determinazione e di forza di volontà. 

Tuttavia chi affronta queste sfide deve avere la consapevolezza profonda dei pericoli che sta correndo. 

Ogni alpinista esperto deve prendere tutte le misure necessarie per minimizzare i rischi, come ad esempio portare una buona dotazione di attrezzatura, seguire una preparazione fisica adeguata (anche se deve solo attrezzare il campo base per la spedizione), essere ben informato sulle condizioni meteo e sul terreno. E seguendo il suo istinto saprà anche quando è necessario abbandonare l’impresa… fino alla prossima volta!

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