Chi ha un caminetto oppure una stufa a pellet o a legna o ancora un barbecue, sa bene che per poterli mantenere nella massima efficienza è importante tenerli puliti dalla cenere prodotta durante il processo della combustione.
Per far questo, è molto utile e pratico poter disporre del miglior aspiracenere.
Sommario
Che differenza c’è tra un bidone aspiratutto e un aspiracenere?
Gli aspiracenere e gli aspirapolvere di tipo tradizionale a bidone senza sacco sono apparecchi molto simili, sia per struttura che per quanto riguarda il funzionamento.
È vero, la cenere può anche essere raccolta fredda con un classico aspirapolvere o con un bidone aspiratutto. Tuttavia, un apparecchio costruito appositamente come aspiracenere permette di avere una prestazione più efficace.
La cenere che si deposita nel caminetto, nella stufa o nel barbecue non solo è molta, ma è anche più pesante della normale polvere. Inoltre è parecchio sottile e può provocare irritazioni.
Si disperde infatti facilmente nell’aria e può rimanervi sospesa come pulviscolo. Quest’ultimo se viene respirato, può arrecare fastidio.
E lo stesso pulviscolo, se si infila nei componenti dell’aspirapolvere, può rischiare con il tempo di danneggiarlo.
Perciò per questo particolare tipo di aspirazione non si può fare a meno di un apposito apparecchio aspiracenere, anche se può avere un prezzo un po’ più elevato dell’aspiratore di tipo standard.
Che caratteristiche ha l’aspiracenere?
La recensione di ogni modello proposto sul mercato mette in primo piano l’importanza della potenza aspirante. Questo perché con l’aumentare della forza del motore, diminuisce il tempo da dedicare alle operazioni di pulizia. E, non meno importante, più accurata è l’aspirazione.
Un altro dato importante da tenere in considerazione prima di scegliere il giusto strumento, è anche l’effettiva capacità di aspirazione, misurata in termini di litri orari, per raggiungere un’efficace performance senza rischiare di danneggiare l’aspiratore.
Per questo motivo il sistema di filtraggio di un aspiracenere non è affatto da trascurare, dal momento che contribuisce a proteggere il motore e a raccogliere le particelle più sottili che si potrebbe disperdere nell’aria, impedendo che fuoriescano dal fusto una volta che le polveri vengono aspirate.
I due principali sistemi sono i filtri a secco e i filtri ad acqua. I filtri a secco possono essere di tipo intercambiabile quando perdono la loro efficacia oppure essere lavabili in acqua; in questo caso possono essere in tessuto o spugna. Negli apparecchi migliori il filtro può essere doppio: una struttura a cestello che protegge il motore dallo sporco grossolano e un filtro che trattiene il pulviscolo della cenere.
Un filtro particolarmente efficace è quello Hepa, costituito in fibra di vetro molto compattato, che trattiene più del 99% delle polveri sottili e dei microrganismi. Questo tipo può essere lavato con acqua.
Alcuni modelli dispongono di una funzione scuotifiltro, un meccanismo a leva o pulsante che permette cioè di sbattere il filtro dalla cenere e quindi mantenerlo pulito evitando che si intasi, senza aprilo di continuo.
Vi sono poi apparecchi che dispongono di un sistema di filtraggio ad acqua ancora più efficace per abbattere le polveri sottili. In questi modelli, tra l’altro, c’è anche la possibilità di aspirare l’acqua senza che il motore possa danneggiarsi. Ciò consente di completare il lavoro anche in condizioni di sporco ostinato, che richiede un intervento più drastico.
I filtri ad acqua sembrerebbero a prima vista quelli più validi per abbattere le polveri sottili e ideali per essere usati negli apparecchi che aspirano ceneri calde. In realtà il vantaggio nell’efficacia di abbattimento delle polveri diventa uno svantaggio quando si tratta di pulire il bidone. Bisogna tenerlo sempre perfettamente lindo per evitare che l’acqua possa diventare maleodorante.
Per usarlo va riempito ogni volta con acqua e poi svuotato: per questo ha un peso maggiore in esercizio rispetto agli altri tipi. Inoltre il “pastone” che si forma con la cenere bagnata è molto scomodo da rimuovere e da smaltire.
Tipi di aspiracenere ci sono?
In base al loro utilizzo e al tipo di aspirazione che possono effettuare, i bidoni aspiracenere si dividono in quattro distinte tipologie.
Vi sono i mdoelli adatti solo alla raccolta della cenere fredda, cioè che non superano la temperatura di 40°C.
A questi si affiancano gli aspiracenere per camino, per barbecue o stufe, che sono strumenti per la pulizia della cenere calda a temperatura maggiore di 40°C: sono indicati per chi ha necessità di pulire in modo prativo e veloce.
Ci sono poi gli aspiracenere ibridi progettati con entrambe le caratteristiche e gli aspiracenere ad acqua, in cui la presenza di filtri specifici per i liquidi trattiene meglio la fuliggine e le polveri sottili. Sono in teoria gli strumenti ideali per aspirare ceneri roventi che, a contatto con l’acqua, si raffreddano immediatamente.
La scelta del sistema di aspirazione e filtraggio deve essere oggetto di specifiche attenzioni, valutando i pro e i contro di ciascun dispositivo.
I vari modelli sono costituiti da un fusto cilindrico internamente costituito da materiale ignifugo (specie la tipologia per raccolta cenere calda). Il motore e i relativi sistemi di filtraggio sono ubicati in una testa che si inserisce e si aggancia nella parte superiore del fusto.
Alcuni modelli possono funzionare a batteria ricaricabile, ma se questa non è abbastanza carica possono esaurirsi prima che il lavoro sia terminato. È meglio perciò preferire quei modelli che funzionano con collegamento diretto alla corrente elettrica.
Sono gli apparecchi più professionali e performanti e di conseguenza più costosi. In entrambi i casi parliamo comunque di apparecchi altamente controllati e sicuri.
Opinioni per scegliere un aspiracenere
Al momento dell’acquisto è importante tenere presente una serie di fattori.
La capacità di raccolta, già descritta in precedenza, va presa in considerazione in funzione di quanta cenere si produce e si vuole aspirare senza interruzioni. Non bisogna del resto trascurare che a una maggiore capacità del serbatoio corrispondono anche maggiori dimensioni, pesi e ingombri dell’apparecchiatura.
Una maniglia ergonomica e la presenza di rotelle robuste permettono di spostare agevolmente l’apparecchio. Generalmente la testa con il motore può essere sganciata, agevolando lo svuotamento del bidone. Si suggerisce di compiere questa operazione dopo ogni utilizzo, in modo da garantirne sempre la massima efficienza.
Completano la struttura, il tubo lungo flessibile e la bocchetta generalmente sezionata a becco d’anatra per raggiungere anche gli angoli in modo efficace. Il tubo può avere una lunghezza variabile dagli 80 centimetri a più di un metro e deve avere un’impugnatura che ne facilita la direzionalità.
Si suggerisce di orientarsi all’acquisto di un apparecchio con cavo lungo in base alle specifiche esigenze, senza la necessità di utilizzare una prolunga.
Una serie di accessori possono completare la dotazione dell’aspiracenere: bocchette di diversa configurazione, munite di eventuali setole a mo’ di spazzola, da utilizzare per la pulizia complementare. Se si opta per un modello di una marca conosciuta è generalmente più facile reperire eventuali accessori e parti di ricambio anche in un secondo tempo.
In fatto di potenza, un aspiracenere dovrebbe avere un motore di almeno 1200W; al di sotto di questa soglia è possibile trovare dispositivi soddisfacenti che offrono però minori prestazioni di aspirazione.
È bene prendere in considerazione apparecchi dotati di marcatura CE, meglio se accompagnati da certificati tecnici come il Tüv tedesco o l’Imq.